venerdì 20 luglio 2012

Necessario incentivare la raccolta differenziata a Bari

A maggio, la raccolta differenziata nella città di Bari si è fermata al 23,60%. Un risultato negativo, considerando che la normativa regionale prevede una soglia minima del 56% di raccolta differenziata entro il 2012.
A gennaio 2013, inoltre, entrerà in vigore, in Puglia, una nuova tassa sui rifiuti, i cui importi saranno legati ai livelli di raccolta differenziata raggiunti: a percentuali basse corrisponderanno importi più alti.

Le classifiche stilate da Legambiente evidenziano dati non positivi per la gestione dei rifiuti in tutta la Puglia, solo i comuni di Monteparano (Ta) e di Rutigliano (Ba) saranno premiati dall’Associazione.

Francesco Tarantini, Presidente Legambiente Puglia, indica come priorità l’impiantistica per il trattamento della frazione umida e la raccolta differenziata porta a porta.

A Bari, la raccolta domiciliare di tutte le frazioni si fa solo nel quartiere Japigia, dove la differenziata nel 2011 è stata del 51%. Una raccolta differenziata spinta viene eseguita, invece, nei quartieri Catino e San Paolo 2 (66,77% nel 2011), Villaggio del Lavoratore (51,18% nel 2011) e parte di Poggiofranco e di San Pasquale (45% nel 2011). Nel Borgo Antico si raccolgono solo le frazioni secche (32,11% nel 2011). Negli altri quartieri, infine, si effettua una raccolta mista.

Per cercare di incentivare i cittadini a separare correttamente i materiali recuperabili (carta, vetro, plastica, alluminio, ecc.) l’Amiu ha avviato una campagna di sensibilizzazione, in collaborazione con il Comune di Bari, Recuperi Pugliesi e il consorzio nazionale Corepla, tramite spot televisivi e radiofonici, protagonisti Dante Marmone e Tiziana Schiavarelli. Inoltre, è stata istituita una tessera a punti “Chi differenzia ci guadagna!” per la raccolta e consegna di carta e cartone, vetro, plastica, barattoli in banda stagnata, lattine di alluminio, rifiuti organici, olio vegetale, indumenti usati e piccoli elettrodomestici.

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